26.7.06

Prova colore "upside-down"




Purtroppo nella produzione giornaliera, si assite ad un trend che va in netto contrasto con la definizione stessa di "prova colore".
Lo standard di produzione a cui spesso assisto presso molti stampatori, e' un "inseguimento alla prova colore".

Ossia non e' la prova colore che simula la qualita' di uscita della macchina da stampa offset ma, viceversa, e' la macchina offset (il macchinista) che fa il diavolo a quattro per cercare di ottenere in stampa la stessa cromia della prova colore, impersonificando il noto "pianista dei calamai".

Ma dico: Siamo matti o cosa???

Consideriamo un paio di cosette:
-il piu' delle volte non si sa neanche da dove arriva la cosiddetta "prova colore"
-quando si sa da dove arriva... non si sa da che periferica e' stata stampata
-non si sa se sia calibrata secondo la macchina offset in questione, secondo gli standard ISO o secondo chissa' cos'altro
-il piu' delle volte e' stampata su carta fotografica che non si avvicina nemmeno lontanamente alle caratteristiche del prodotto finito

...e per continuare:
-vi sembra logico che una macchina offset (un investimento di milioni di euro), debba cercare di simulare una stampantina Epson a getto di'inchiostro??? non sarebbe piu' logico il contrario?
-il gamut delle macchine da stampa offset e' inevitabilmente piu' piccolo di qualsiasi prova usata. Come possiamo pretendere di ottenere gli stessi colori ottenuti da una stampa di prova non calibrata?


Il massimo dell'assurdita l'ho vissuto durante l'avviamento di una rotativa 64 pagine dove il macchinista doveva, tutti i giorni, lottare per cercare di allinearsi alle "prove colore" delle pubblicita' presenti nella rivista in stampa.
Considerate che mediamente ne erano presenti una decina per foglio macchina, e le "prove" arrivavano direttamente degli studi pubblicitari quindi erano-tutte-diverse le une dalle altre, in termini di carta-colori-brillantezza etc. Non sto neanche a dirvi quanto durava l'avviamento, e quali erano i risultati ottenuti.

Poi non lamentiamoci quando all'estero non ci considerano con il dovuto rispetto!

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