5.2.24
Il cortocircuito dell’ AI e della proprietà intellettuale
11.1.24
Flexo Calculator mobile 1.3.6
FlexoCalculator mobile 1.3.6 nuove funzionalità.
Sezione Distorsione:
- Aggiunto supporto per iPhone serie 15.
- Aggiunto supporto per iOS 17.x.
- Aggiunto il selettore della modalità di Passo-stampa/Manica. Questo pulsante ti consente di mantenere fissa la dimensione della manica mentre calcoli la dimensione di ripetizione della stampa.
Buon download.
13.7.23
Anilox e densità di stampa
“Per aumentare o diminuire la densità dei pieni in stampa flexo basta cambiare il rullo anilox con uno di volume diverso e siamo apposto.”
Una delle pratiche più diffuse presso gli stampatori flexo é quella di cambiare il rullo anilox alla bisogna, sostituendolo con uno di portata maggiore o minore, allo scopo di modificare la densità dei pieni del lavoro in macchina. Questa pratica è una scelta suicida per lo stampatore ed irrispettosa verso tutta la filiera della gestione colore.
Da dove deriva questa pratica così diffusa?
Sembra quasi banale dirlo, ma questa pratica nasce e si diffonde grazie alla sua “semplicità” d’attuazione.
Per capire meglio quanto appena affermato, dovete sapere che in un sistema di stampa flessografico i fattori che influiscono maggiormente sulla densità dei colori pieni sono essenzialmente due, ossia:
- la formulazione degli inchiostri
- il rullo anilox in uso
ATTENZIONE, questi due fattori benché molto importanti NON sono gli unici in grado di influenzare le densità dei pieni ma, tenendo fermi gli altri componenti del pacchetto di stampa quali il biadesivo ed il cliché (con tutte le relative caratteristiche di retinatura e micro retinatura), inchiostri ed anilox sono le variabili su cui il macchinista ha la possibilità di agire con più semplicità durante l'avviamento del lavoro.
Per capire meglio il problema, dobbiamo focalizzarci sul fatto che durante l'avviamento del lavoro l’atto di cambiare un rullo anilox comporta un fermo macchina di soli 5 minuti al massimo; mentre l’atto di riformulare gli inchiostri comporta invece un fermo macchina decisamente più lungo, articolato e complesso.
Quindi, di fronte alla prospettiva di poter cambiare un rullo anilox in soli 5 minuti, oppure di dover:
- fermare tutto
- scaricare gli inchiostri
- riformulare gli inchiostri
- pulire la macchina da stampa
- ricaricare i nuovi inchiostri
Vediamo ora in dettaglio perché il cambio dell'anilox risulta essere una scelta di facile soluzione, ma nel contempo tecnicamente suicida ed irrispettosa verso gli altri.
É suicida perché è vero che il cambio del rullo anilox cambia inevitabilmente il volume dell'inchiostro trasferito sul supporto stampato, ottenendo così il desiderato aumento della densità in stampa, MA contestualmente agisce anche sullo schiacciamento del punto (TVI). Nell'esempio qui sotto vediamo come passando da un anilox #420lpcm V3,8 ad un #320lpcm V5.0 si ottenga una maggiore densità del colore nei pieni (raggiungendo così lo scopo prefissato), ma contestualmente si ottenga anche un significativo aumento indesiderato del mezzotono (TVI).
- il colore Lab degli inchiostri
- lo schiacciamenti del punto (TVI) della macchina da stampa
22.6.23
Murray-Davies o Color-Tonal-Value?
"Per fare un buon avviamento macchina basta avere un dot-gain del 15% / 18% e siamo apposto."
FALSO
Al giorno d’oggi misurare il dot-gain con la formula Murray-Davies e non usare CTV è come spostarsi in calesse invece che in automobile. Vediamo vantaggi e svantaggi di questi due metodi di misura dell'incremento del punto.
Murray-Davies
- M-D fonda le sue basi nella valutazione delle pellicole fotografiche dei primi anni del novecento (1936).
- M-D è una formula basata sulla densitometria e non sulla colorimetria.
- M-D funziona bene SOLO per gli inchiostri CMYK, se usata con altri colori ci porta fuori strada.
- M-D funziona bene SOLO entro uno specifico range di densità da 1.20 a 1.60 circa, al di fuori di queste ci porta fuori strada.
- Quando lavoriamo in M-D i target possono variare moltissimo (dal 14% al 28%), tutto dipende dalla curva target usata in ogni specifica condizione di stampa. Ad ogni avviamento il macchinista deve fare molta attenzione e sapere con precisione quali siano gli schiacciamenti definiti da chi sta prima di lui nella catena del colore (grafici e prestampa) per poterli riprodurre correttamente in stampa. Questa alta variabilità del dot-gain porta ad un' alta insicurezza e fallacità dei risultati ottenuti in stampa.
CTV
- CTV è una formula basata sulla colorimetria e non sulla densitometria.
- CTV funziona con qualsiasi tinta, quindi anche quando lavoriamo con le tinte piatte o lavoriamo in ECG (Extended Gamut Printing).
- CTV essendo una formula colorimetrica, funziona bene con qualunque densità d'inchiostro.
- Quando lavoriamo in CTV i target in stampa sono sempre lineari (50% = 50%) indipendentemente dal supporto stampato. Il macchinista deve solo verificare la linearità del dot-gain senza sapere quali target siano stati usati in prestampa. Questa linearità nella verifica del dot-gain garantisce una maggiore sicurezza dei risultati ottenuti in stampa.
- Ultimo ma non meno importante CTV è una norma ISO (ISO 20654:2017).
Vi faccio un esempio pratico in prestampa.
Lavorando in M-D, durante il processo di ottimizzazione del sistema di stampa (le cosiddette curve) e durante la fase di profilazione ICC, il reparto prestampa deve usare curve target sempre diverse che variano in base alla condizione di stampa.
Questa estrema variabilità del sistema porta a facili incomprensioni ed errori fra reparto prestampa e stampatore.
Vi faccio ora un esempio pratico in sala stampa.
Lavorando in CTV, lo stampatore controlla lo schiacciamento senza doversi porre il problema della curva target, questa problematica semplicemente non esiste in quanto la curva target da usare sarà sempre e solo lineare (50% = 50%).
In ultimo, questo nuovo modo di leggere l'incremento di punto è disponibile già da 6 anni (fu pubblicata nel 2017). Tutti gli spettrofotometri oggi presenti sul mercato sono in grado di usare sia la formula M-D che la formula CTV senza alcun problema.
Quindi cosa vogliamo fare? Vogliamo aspettare altri 6 anni prima di iniziare ad usare CTV in produzione? 😉
Buona misurazione dell'incremento di punto.
9.6.23
Densità o colorimetria?
"Per fare un buon avviamento macchina basta leggere le densità dei pieni e siamo apposto!"
"FALSO !"
Al giorno d’oggi valutare solo le densità di stampa (e non la colorimetria), é come guidare con un occhio bendato. La densità vi dice la coprenza di un inchiostro ma NON vi dice quell’inchiostro di che colore é. I valori Lab invece vi dicono esattamente dove si trova nello spazio colore il colore del pigmento pieno (100%). C’è una bella differenza.
3.5.23
Vent'anni di PDF/X (ed ancora non lo usiamo...)
In questa ultima parte di un articolo composto da quattro sezioni, Dov Isaacs fa una disanima sul perché dopo circa 20 anni, ancora troviamo resistenze all'uso del formato PDF/X-4.
In breve, i 4 motivi principali che concorrono alla lenta accettazione del PDF/X-4:
"1. Educazione e, soprattutto, formazione continuaL'istruzione è fondamentale per i creatori di contenuti, i fornitori di servizi di stampa e i fornitori di arti grafiche e prodotti di produzione di stampa. I comitati ISO possono sviluppare standard aggiornati incredibilmente utili, ma l'ignoranza dei fondamenti e dei progressi nello stato dell'arte per la grafica e la stampa da parte dei professionisti rende irrilevante la disponibilità e l'implementazione di tali standard.
In un settore altamente competitivo e in rapida evoluzione, l'atteggiamento luddista del "se non è rotto, non aggiustarlo" serve solo come scusa debole per continuare a utilizzare processi e procedure obsoleti a scapito sia dei clienti che dei fornitori di servizi in termini di tempo, costi e qualità.
3. Scarsa documentazione e/o supporto
In concomitanza con impostazioni predefinite discutibili o persino tutorial "how-to" e "best practice", la scarsa documentazione esacerba i problemi di istruzione e compiacenza. Nei decenni precedenti si scherzava su RTfM, “leggi il bel manuale”. La creazione di contenuti per le arti grafiche, così come il software di controllo RIP/DFE, verrebbe fornita con la documentazione che spiega le impostazioni e le opzioni disponibili dei rispettivi prodotti. Tutorial e white paper che dettagliavano le migliori pratiche erano prontamente disponibili tramite download dai fornitori. Tale documentazione e tutorial sono stati nella migliore delle ipotesi seriamente ridotti principalmente a causa della riduzione dei costi e dell'errata percezione da parte di alcuni fornitori di non aver più bisogno di soddisfare l'industria della stampa.
Se il cliente è responsabile della conversione di tutti i colori in quadricromia CMYK più coloranti spot, nonché dell'appiattimento della trasparenza che produce PDF/X-1a, se l'output stampato non soddisfa le aspettative del cliente, il fornitore di servizi di stampa può incolpare il cliente. Questo è uno dei fattori per cui i principali fornitori di servizi di stampa richiedono ai clienti di inviare solo file PDF/X-1a. Quale parte del "servizio" non comprendono tali fornitori di servizi di stampa? Il rimedio a questo tipo di problema è un'area in cui le associazioni di stampa nazionali e locali dovrebbero assumere un ruolo attivo."
Link all'articolo:
PARTE I: https://pdfa.org/twenty-years-of-pdf-x/
PARTE II: https://pdfa.org/twenty-years-of-pdf-x-part-ii/
PARTE III: https://pdfa.org/twenty-years-of-pdf-x-part-iii/
PARTE IV: https://pdfa.org/twenty-years-of-pdf-x-part-iv/
Buona lettura.